Festival Sociale delle culture Antifasciste 28 Maggio – 6 Giugno 2010

               Viale Palmiro Togliatti

               Domenica 30 Maggio Ore 15:00

Incontro-dibattito

La sicurezza sul lavoro

non può essere un optional!

 

Un punto di vista antifascista sulle nuove leggi sulla sicurezza. Lotte e strumenti di difesa e attacco verso le leggi del profitto che condannano agli infortuni.

 

A seguire:

monologo tratto da “ballata per una morte bianca”, di e  con Stefano Seproni del teatro delle ceneri

 

Visione del documentario denuncia sul rischio amianto “2018:  verrà la morte”

 

Interverranno:  Marco Spezia, ingegnere e tecnico della sicurezza, Enzo rappresentante Rete sicurezza sul lavoro-polo emilia romagna, Giuliano Bugani, regista di “2018”, rls di vari settori.

 

Organizzano: Collettivo Malasorte   Circolo Iqbal Masih  Associazione Piano Bi

 

Temi di discussione proposti

 

Il testo unico 2008: novità e punti critici, modifiche apportate dal decreto 106 (quasi tutte vittorie della parte padronale). Conoscenze delle regole che possono diventare armi di difesa ( o di attacco) per i lavoratori, aspetti tecnici legati alla sicurezza che possono migliorare la situazione. Esistenza o non esistenza della figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e sua potenziale importanza.

Le analisi sulle tossico dipendenze dei lavoratori come espressione di puro proibizionismo senza reali obiettivi di maggior sicurezza.

 

La sicurezza per le categorie di lavoratori tradizionalmente non considerate a rischio, come gli ambienti scolastici e le residenze protette o i ruoli da operatori sociali. L’estensione del concetto di sicurezza alla salute sul lungo periodo e a forme di malattie professionali non riconosciute, quali il burn out per gli educatori.

 

Il rischio amianto: un aggiornamento su contaminazioni, lotte, processi.

 

Le connessioni tra precarietà e sicurezza: il lavoratore su breve termine rischia spesso di più e al contrario non “vale la pena” investire sulla sua tutela. Il caso del porto di Ravenna.

 

 

Collettivo Malasorte, Iqbal Masih

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